Costruire strutture che durano nel tempo con l'impiego di materiali comuni e che siano esteticamente soddisfacenti è stato l'impegno dell'uomo nei secoli. La massima espressione locale che concretizza tale impegno si è avuta negli immobili realizzati a cavallo tra ottocento e novecento, periodo in cui l'utilizzo della pietra locale, tufo pietra leccese e carparo nel salento, è diventata arte a tutti gli effetti. Oltre allo sviluppo di tecniche costruttive che hanno apportato un notevole contributo in termini di rapidità d'esecuzione, si è avuto nell'immensa varietà di soluzioni architettoniche delle eccezionali combinazioni artistiche che hanno costellato il nostro territorio di innumerevoli fonti di popolare bellezza. Dai palazzi delle famiglie nobili ai quartieri antichi passando per le masserie e ville in campagna, non c'è angolo in tuttto il territorio salentino in cui non è presente una struttura eretta a "volte" con pietra locale e con quella maestranza tramandata nei tempi. L'eccellenza di questa tipologia di costruzione consiste nel fatto che l'unico materiale impiegato oltre al legante "malta di calce" è la pietra locale. Per locale s'intendeva nel passato la pietra estratta sul luogo stesso dando origine contemporaneamente ai piani interrati o a "cisterne". Dopo questa brevissima parentesi storica a nostro modesto parere i motivi che hanno portato a raffinare ile tecniche di costruzione nella tipologia a volte, sono gli stessi che noi ricerchiamo e pretendiamo nelle costruzioni più moderne: isolamento termico elevato, riduzione quasi a zero d'opere di manutenzione ed estetica piacevole nel tempo. L'unico pericolo è che col passare del tempo le maestranze capaci di realizzare tali opere, ad oggi ridotte notevolmente, possano terminare per la mancanza di cambio generazionale che possa fare tesoro di quelle tecniche tramandate da secoli dai nostri predecessori. Fortunatamente questo non succede nella nostra impresa dove è ancora accesa quella fiamma artistica che tutti ci invidiano nel nostro territorio.